Oltre 200 studenti da 29 scuole superiori non solo bresciane per la gara dell'Universitą Cattolica Disfida matematica, vince l'intuito Beatrice Raspa . . . . . I veri figli di Pitagora siamo noi, sbandiera un cartellone appeso alle pareti del Centro San Filippo. I veri figli di Pitagora sono loro, i magci sette del Liceo Leonardo d Brescia, che ieri pomeriggio hanno strappato la vittoria a una combattutissima 2a edizione della Disfda matematica. Tenendosi ben stretto il trofeo gią espugnato l'anno scorso, in occasione della gara d'esordio. Ora gli Einstein in erba scenderanno in campo alle Olimpiadi di matematica, in agenda i primi di maggio a Cesenatico. Con loro tenteranno il colpo alla gara nazionale anche i gruppi del Liceo Calini, secondo classificato, del Liceo Moretti (Gardone Valtrompia) - costretto alla terra posizione per un soffio - e del Copernico, quarto, ancora in attesa di sapere se potrą accedere o meno. A organizzare la Disfida, il dipartimento di Matematica e Fisica dell'Universitą Cattolica con il centro di ricerca "Seminario matematico" nell'ambito del progetto "Lauree scientifiche" lanciato dal Miur per arrestare la fuga dalle Facoltą. Ma il match bresciano fa di piś. Inivita a misurarsi con radici quadrate, cateti e numeri gli studenti delle scuole superiori della nostra provincia, ma anche i "colleghi" fuori Brescia. Regolamento: una scuola, una squadra - ognuna con un capitano e un consegnatore delle soluzioni - in tutto sette ragazzi scelti tra i piś bravi dalla seconda alla quinta. Poco prima delle 15 in circa 200 sono sbarcati in Via Bazoli da 29 istituti dversi: Iseo, Edolo, Palazzolo, Desenzano, Montichiari, Ghedi. E ancora: Rho, Asola, Mantova. Drante l'attesa qualcuno ammette un po' di tensione. Ma consegnati i 24 quesiti da risolvere entro due ore c'č tempo solo per concentrarsi. Pronti, via. Il fischio d'inizio fa schizzare l'adrenalina. Nell'agone matematico dalle tribune amici, prof. e compagni tifano manco fossero alloo stadio. La giuria, di docenti universitari, č pronta per le correzioni. I tabelloni sulle pareti aggiornano in tempo reale chi sta escogitando cosa, guadagnando o perdendo terreno sugli avversari. E dopo nemmeno dieci minuti tre quadretti verdi si accendono sul contapunti luminoso: l'Antonietti di Iseo ha gią gndato "Eureka" per tre esercizi. Parlottano, tracciano triangoli, sommano, dividono. E' il valore aggiunto della Disfida: "La matematica č realmente un gioco di squadra - dice il prof. Alfredo Marrzocchi - I ricercatori risolvono problemi confrontandosi. E sfatiamo che sia affare da geni: basta ragionare, sulla base di un linguaggio condiviso". E i quesiti? Come mettono d'accordo studenti di etą diverse? "Necessitano piś di intuito che di competenze". Sono gli stessi sui quali ieri si stavano almanaccando anche gli studenti d Genova e Parma per la Coppa Format, una gara analoga. Leggerli per chi non ha la "forma mentis" come dice Michela, pugliese, prossima alla laurea in Matematica alla Cattolica, non aiuta a capirci granché. Per loro, invece, i 200 in campo, č il contrario. Tanto che dopo nemmeno un'ora quasi tutti sono risolti. A balzare in testa alla classifica č il Leonardo, mentre Calini e Moretti ingaggiano una guerra sul filo. Fino al fischio finale. Adesso Mara e Andrea, i due fuoriclasse dell'istituto di Via Balestrieri in cittą ("Che divenita!") alle Olimpiadi correranno anche individualmente. Se non frutterį un oro certo sarį un'iscrizione a Fisica o Matematica.